lunedì 26 aprile 2010
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Racconti, romanzi e novelle dei due mondi. La cosmogonia epica che unisce la realtà alla fantasia.
Scrivo perché la mia spada è inutile.
Scrivo perché poche parole, messe al posto giusto, tagliano più di mille fendenti.
Scrivo perché la mia guerra è la guerra dell'uomo, perché la mia è una ragione durevole, perché non voglio che diventi effimera come la pugna.
Scrivo, sempre, con una penna variopinta, perché la soggettività dell'uomo è una molteplice varietà di ragioni.
Scrivo perché io sono scritto nel mondo, perché qualcuno, il sommo narratore dell'essere, colui che si fonde in miriadi di ragioni, lo ha descritto come lui lo immaginava. Scrivo perché qualcun altro scrive di lui, mentre lui scrive di me.
Scrivo perché sono spinto dalla ragione che questa catena non si debba spezzare.