A cura di Riccardo Vezza, Sergio Mastrillo, Salvatore Vita e Rocco Saviano.

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martedì 16 febbraio 2010

8 commenti:

Ixildur ha detto...

Letto anche questo! Direi che dei tre Juss-alad(Iuss-alad) è quello che preferisco, forse perché amo le storie di maghi e stregoni. Comunque se i tre libri sono collegati tra loro il risultato sarà di sicuro strabiliante. Complimenti davvero agli autori! Una curiosità...vorrei sapere quanti anni avete. :)

Tiziana ha detto...

L'ho scaricato, me lo leggerò stasera con calma. I primi due, come ho detto in altri commenti, mi sono piaciuti tantissimo. Ciao a tutti!

Trucido ha detto...

Io fin'ora ho letto solo il cap di lor iadan gur, bello ma un po' complicatuccio!

busto ha detto...

Grazie a tutti per i complimenti...
..Ixildur, siamo piuttosto stagionati...io,Riccardo, ho 36 anni, Sergio 34(ad Aprile), Salvatore 30(a luglio),eppure coltiviamo ancora strenuamente i notri rispettivi Piter Pan....ciaoo

Giovanni Meo ha detto...

Ciao! Mi chiamo Giovanni.
Ho letto con entusiasmo tutti e 3 i capitoli e devo dire che in giro ci sono poche cose così potenti e evocative.
Spendo 30-40 euro al mese per libri fantasy e di fantascienza. A volte sono soldi spesi bene(molto di rado),ma nella maggior parte dei casi incappo in libri davvero malmessi: scritti male, privi di trama e con un'aura così negativa da screditare l'intero genere fantastico firmato Italia. Non so se sia colpa dei Bimbiminkia, del lercio mondo dei raccomandati, oppure della volontà dei mezzi d'informazione di pubblicare solo testi sterili con lo scopo di debellare le nostre sinapsi. In tutti e 3 i casi la maggior parte dei libri pubblicati in Italia, sempre parlando del nostro amato genere Fantasy/Fantascienza, sono pagine vuote.
Mi chiedo come si possa rendere alla stampa libri così puerili da non poter essere usati nemmeno per accendere il fuoco o pulirtici il culo. Comunque vorrei sapere il perché della vostra scelta di presentarvi al web, avete già presentato qualcosa alle case editrici? Se io fossi un editore già avrei investito sulla vostra storia, sembra che abbiate molto da raccontare, visto l'elenco delle opere.
Appena ho letto i primi righi ho subito pensato che questo è proprio il genere di Fantasy che piace a me, ad impatto poderoso.
Vi auguro buone cose. Io esco e vado a buttare una trentina d'euro in pagine vuote.
Ciao a tutti!

busto ha detto...

Carissimo Giovanni, grazie per il tuo lusinghiero commento.
In effetti anche io credo che in giro si veda roba non proprio enstusiasmante e, a malincuore, ti devo dire che non sempre è solo colpa degli autori.
Comunque non è per niente facile arrivare ad una pubblicazione, anche con editori piccoli e medi, ed è per questo motivo che abbiamo deciso di farci conoscere in qualche modo tramite il web.
Il tipo di fantasy che tentiamo di proporre è un classico high fantasy, purtroppo non di facile collocazione commerciale nel mercato di oggi che tende sempre di più verso commistioni del tipo Weird e Urban.
Comunque speriamo che un giorno tu ci possa trovare sugli scaffali delle librerie.

A presto

Anonimo ha detto...

Lo scrittore pare seguire le vicende come uno spettro, narra ogni evento o pensiero come s'egli fosse una divinità del focolare. E' di casa e di via: segue ogni cosa, stende attributi e caratteri con testardo rigore ed estetica. La lettrice si è sentita come "incipollata", similmente allo stato iniziale di un dipanatore di matriosche. Dall' "alef" allo "yod" come direbbe un profeta ebraico, per poter comprendere tutto il grande disegno. Un campo "miniato", l'analisi regna ma ogni incipit per me ne regge i contorni, direzionando lo sguardo sul Globale. La Descrizione straripa quando l'Autore, desiderante, s'insinua negli spazi descrittivi riuservati agli esseri e alle cose, e il lettore può compiacerlo, rallentando l'andata a capo, cogliendo ogni sfumatura di senso. C'è spazio per ciò che il lettore potrebbe domandarsi? Sì, alla fine di quel lungo corteo di parole più o meno vestite. Sì, insieme all'Autore stesso, che nei casi in cui lo fa non ne è che l'io-ausiliario. I cuccioli d'uomo e donna potrebbero leggere questo primo capitolo ai genitori, perchè una storia
come questa può rallentare persino il piè più lesto; al contrario, letta ai bambini, non sarebbe che l'invito a indagare le cose, a rompere la superficie dell'acqua, prima che il "pelo lanugo" prenatale cada. In quel prima, dove tutti i particolari sono coglibili, dove non esiste ancora autocentratura, dove il "mago" ancora deve nascere.

Anonimo ha detto...

Per me, è un invito a guardare ogni particolare :) ecco...A "succhiare il midollo", ad entrare fin dentro alle cose e gli eventi: invita a godere della "lentezza", dell'attesa...che è ricca!Al lento dispiegarsi di un germoglio, alla lenta evoluzione del passo di un bradipo che, se non lo si confronta con Altro, è una creatura unica, sensibile, e piena di progetti! :)

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