A cura di Riccardo Vezza, Sergio Mastrillo, Salvatore Vita e Rocco Saviano.

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domenica 31 gennaio 2010

venerdì 29 gennaio 2010


Pubblichiamo qui, gratuitamente, l'anteprima del Capitolo I di 'LOR-IADAN-GUR', di Sergio Mastrillo.
Presto in arrivo i capitoli introduttivi di 'ATANAEUR E VILMIKO' di Riccardo Vezza e di 'JUSS-ALAD' di Salvatore Vita.


Clicca sull'immagine per effettuare il download:




sabato 23 gennaio 2010

…e tutto sembrò invecchiare e impallidire; fino alla luce delle cinque fiamme, ai canti di Dalmagor delle moltitudini e alle dorate piume di Nedurtar delle aquile. Tutto sembrò sfumare nel ricordo di quelle parole. L’accordo che Arad concesse a Maerosse, sotto la luce di quell'adunanza, esordì con la fuliggine delle Deren-Hamàl e dei suoi sortilegi.

“Da ora, nei cuori di tutti, nasce la consapevolezza che nulla, toccato da mani mortali, sarà mai più eterno.”

sabato 16 gennaio 2010

Eppure, nonostante ciò, avvertì la curiosità ridestarsi nel suo cuore, chè quell’ambiente era saturo di un' energia frizzante, pregna di future promesse.
Il Taiban lo scrutò di sottecchi ed in un attimo comprese tutto.
Si accostò sorridente e così disse:
“Non sgomentarti, giovane minaccia. Ciò che contempli con i tuoi occhi è il Gorbata, il mare di coraggio, l’esercito dei Prodal al completo di tutte le sue unità. Diecimila cavalieri sono accampati ivi e questo è uno spettacolo che si verifica poche volte in una stagione, solo quando il Bataban ordina un’assemblea generale.”
Poi, mentre avanzavano tra i saluti festosi della calca e Atanaeur si meravigliava innanzi a quella stupefacente varietà, Teveresh parlò di nuovo e disse:
“La forza dei Prodal è divisa in cinque grandi armate ed ognuna di esse conta più di duemila cavalieri. Sono dette Borel e come le dita di una mano sono cinque, ma quando si uniscono formano il pugno dei Prodal, il Gorbata.
Quattro di esse pattugliano i confini secondo le quattro direzioni di orientamento e ogni anno ruotano di una posizione, scambiandosi i rispettivi territori. Una sola resta sempre a Poclaw ed è incaricata della sorveglianza della capitale.”

venerdì 15 gennaio 2010

Atanaeur, per conto suo, era agli antipodi rispetto a sua sorella.
Sin da quando aveva cominciato a muovere i primi passi aveva dovuto fare i conti con la propria esuberanza fisica, con una forza che, a giudizio di molti, andava al di là dei limiti umani.
Ovviamente negli anni dell’infanzia non ne aveva piena coscienza e spesso gli capitava di rompere o spaccare ciò che voleva semplicemente afferrare o guardare meglio.
Con il passare del tempo, però, egli cominciò ad avvertire tale sua particolare qualità e cercò in tutti i modi di porvi un freno; ma raramente riusciva in ciò e spesso invece finiva per rovinare ciò con cui stava giocando o per fare del male a qualcheduno dei suoi rari amichetti.
Anche per tale motivo, molto spesso era irascibile e tetro in volto, e sempre aveva timore di toccare gli altri o di stringere con loro relazioni di amicizia.
Ovviamente non era portato per nessun tipo di arte o mestiere, chè era solitamente poco delicato e non possedeva, suo malgrado, la pazienza e la precisione necessarie per portare a compimento belle cose.
Là dove Lexor eccelleva con estrema facilità, egli soffriva immensamente: nel canto, nel far di conto o nel componimento in versi e libero riusciva faticosamente, anche se era anch’egli dotato di una intelligenza pronta ed acuta.
Non si interessava di storia antica o di musica, non aveva la pazienza necessaria per essere un buon cacciatore, era maldestro con gli animali e spesso finiva per far loro del male.
In una sola cosa Atanaeur figlio di Volmax eccelleva al di sopra di tutti in Odestal: nel maneggio delle armi.

Prossimamente...

...verrà pubblicato(gratuitamente) il primo capitolo del volume:

"Lor Iadan Gur".
Inoltre saranno resi noti, in ordine cronologico, i titoli di tutti i racconti e dei romanzi inclusi nella saga RACCONTI SULLA SOGLIA.

giovedì 14 gennaio 2010

“L’oscurità, quella che è figlia della notte, non è un’assenza immutabile. Il grande Marnuin illumina, di giorno, i luoghi ch'erano avvolti dalla notte. La tenebra di cui devi aver paura, infatti, è quella in cui tu credi, che si annulla col tempo, è quella che quando si pasce in un luogo finisce per divorarlo tutto: è l’assenza di fede e Speranza, quella è la tenebra. Almeno questa è l’idea che io mi sono fatto...”

Il secondo e il terzo li consegnò alle due entità parallele ch’erano sorte agli albori della sua attesa, Voros ed Ebriarest. E con ciò disse loro: “Con essi dipingerete la vita, con essi innalzerete i canti dell’esistenza, con essi vi impegnerete a fare della creazione un diletto, un gioco che vi distrarrà dai vostri propositi di disfacimento.” E ciò lo disse in modo da farlo udire a tutti e sette gli Aladenghaj. Ed essi tremarono, percossi da tanta lungimiranza.

 
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